Una giornata particolare
La violenza su Artemisia Gentileschi
9 Maggio 1611, la violenza su Artemisia Gentileschi
Un’altra straordinaria puntata dedicata alla pittrice Artemisia Gentileschi, una donna che si è ribellata allo violenza subita portando il proprio carnefice in tribunale. Sarà questa la giornata particolare all’interno della quale Cazzullo ripercorrerà i momenti salienti che hanno cambiato per sempre la vita della pittrice, grazie a documenti originali del processo che vide coinvolti la pittrice e Agostino Tassi, il suo violentatore, e che oggi sono custoditi all’Archivio di Stato di Roma.
Queste preziose carte ci racconteranno anche quale era la Roma di inizio ‘600 e quali erano i pittori che vi lavoravano, primo tra tutti Michelangelo Merisi, Caravaggio. Il più famoso quadro di Artemisia Gentileschi, “Giuditta e Oloferne” del 1612, è stato dipinto in un periodo in cui per le donne non era così semplice istruirsi, condurre una vita sociale autonoma, affermare la propria personalità. Artemisia fu tra le prime a firmare i quadri che dipingeva: una novità così grande che non esisteva un nome per chiamarla, per definirla, e la chiamarono pittora, o pittoressa.
Ma quel quadro, “Giuditta e Oloferne”, è anche la chiave per comprendere quell’episodio che ha segnato la vita di Artemisia: lo stupro che lei ha subito, nel maggio 1611, da parte di Agostino Tassi, pittore e amico di suo padre Orazio Gentileschi.
di Aldo Cazzullo