La Mostra “Caravaggio e il suo tempo” sbarca a Mesagne
Dal 16 luglio 2023 e sino all’8 dicembre, nel Castello Normanno Svevo di Mesagne si svolgerà un evento di caratura internazionale: la Mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo”.
La mostra, curata dal professore Pierluigi Carofano in collaborazione con la prof.ssa Tamara Cini, si avvale del supporto di un comitato scientifico di riferimento, con circa 35 opere tra cui:
– Caravaggio (attr.), Fanciullo morso della lucertola.
– Caravaggio, Giovane con vaso di rose.
– Simone Peterzano, Annunciazione.
– Antonio Campi, San Gerolamo.
– Camillo Procaccini, Tentazioni di sant’Antonio abate.
– Ludovico Carracci, Conversione di Saulo.
– Annibale Carracci, Teste di vecchio.
– Annibale Carracci, Sacra Famiglia con San Giovannino
– Antiveduto Gramatica, Santa Cecilia
– Mattia Preti, Maddalena Penitente
– Rutilio Manetti, Il tempo strappa le ali a Cupido.
– Orazio Lomi Gentileschi, Madonna con Bambino
– Guido Reni, Studio di testa.
– Carlo Saraceni, San Carlo Borromeo.
– Artemisia Lomi Gentileschi, Maddalena penitente.
Caravaggio, erede della tradizione cinquecentesca, aprì una nuova via all’arte. Il tema della sua pittura è il problema esistenziale dell’uomo, il suo dramma nella ricerca della verità mai passivamente accettata.
La sua vita, affrontata con un forte senso di ribellione verso la società, lo portò a porsi contro la legge emarginato come individuo ma suscitando, negli ambienti artistici, un forte interesse verso la portata rivoluzionaria delle sue opere.
Lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che ha dedicato molte opere divulgative all’artista lombardo, nell’introduzione del suo libro Il punto di vista del cavallo: Caravaggio (2014, Bompiani editore) afferma che Caravaggio è grande “Perché si stenta a credere che le sue idee siano state concepite quattro secoli fa. Tutto, nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che riconosciamo, a un calco di sensibilità ed esperienze che non sono quelle del Seicento ma quelle di ogni secolo in cui sia stato presente e centrale l’uomo; la si può chiamare pittura della realtà, e a questo deve la sua incessante attualità”. Dunque, trovarsi dinnanzi a un quadro di Caravaggio, equivale a immergersi nella realtà, perché l’artista intendeva riprodurla in maniera del tutto mimetica, come mai nessuno prima di lui aveva fatto.
In certa misura, Caravaggio anticipa la fotografia, nata nell’Ottocento ma prefigurata da Michelangelo Merisi già ai primi del Seicento, “rifiutando”, sottolinea Sgarbi, “di rappresentare la realtà quale dovrebbe essere, come proiezione di sentimenti, di un Bene e di un Male intesi come valori simbolici. Caravaggio osserva e riproduce la realtà esattamente com’è, esattamente come la vediamo in una buona fotografia. Di più: non è fotografia nell’accezione di ritratto posato, è fotografia alla ricerca di una realtà che ci coglie come di sorpresa, dell’attimo decisivo cui fa riferimento un grande fotografo come Henri Cartier-Bresson: fotografia come attesa e cattura del momento in cui la realtà si sta determinando”.
“Non poteva esserci modo migliore per celebrare Mesagne ‘Capitale Cultura di Puglia 2023’: una mostra importante su ‘Caravaggio e il suo tempo’ che metterà al centro dell’offerta artistico-culturale pugliese 2023 la nostra Capitale dal 16 luglio sino alla fine dell’anno. Un’operazione culturale che prosegue la collaborazione virtuosa tra Pubblico e Privato, irrobustisce la proiezione internazionale di Mesagne e della Puglia, diversifica il prodotto e l’offerta turistico-culturale della nostra Regione”, aggiunge Aldo Patruno, Direttore Generale Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio Regione Puglia.
“La mostra che presentiamo oggi “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo”. rappresenta una grande opportunità per la provincia di Brindisi e per tutta la nostra regione. Quella di Mesagne è una storia che deve essere conosciuta anche all’estero, perché testimonia come il rilancio di una città passi per le politiche culturali. Non a caso dopo la candidatura a capitale italiana della Cultura, a Mesagne è stato conferito il titolo di capitale della Cultura di Puglia 2023, per portare avanti tutte le iniziative previste dal progetto. La mostra nasce dal lavoro in sinergia tra pubblico e privato. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove le risorse pubbliche sono sempre meno, diventa necessario potenziare la collaborazione per realizzare eventi come questo, di portata internazionale”, conclude Grazie Di Bari, Consigliera Delegata alla Cultura Regione Puglia.